economia ecologia ⬇️
dalla culla alla tomba ➡️
da lineare a circolare ➡️
cos’è l’economia circolare ➡️

Il termine "economia" ha la stessa radice di "ecologia" (derivano entrambe dal greco antico Ôikos = casa, ambiente).
Economia ed ecologia sono discipline legate fra loro dall'elemento comune di congiunzione "eco" che richiama il concetto di «casa comune».

Così dovrebbe essere ma prevale ed è dominante un solo modello di economia, quella capitalista, globale e consumistica che di ecologico non possiede neanche la parvenza se non nei messaggi pubblicitari sublimali utili a mantenere e incrementare lo sfruttamento di risorse naturali e il consumo sfrenato beni e prodotti.

Un’economia meglio definita come economia dei materiali”, “economia lineare” o in termini figurativi, “dalla culla alla tomba➡ fondata sulla produzione industriale su larga scala e incentrata su interessi puramente speculativi:
• sfruttamento intensivo delle materie prime (non rinnovabili);
• bassi costi di produzione-lavoro con una monodopera troppo spesso schiavizzata al fine di ottenere costi convenienti per la produzione industriale (elemento questo che concorre ad alimentare conflitti e guerre locali per il controllo delle risorse);
• prodotti e beni immessi al consumo con prezzi bassi per far leva sulla comptetitività e creati con un ciclo di vita breve (obsolescenza programmata) finalizzato al continuo ricambio degli stessi.

“gli attuali processi di produzione e consumo non sono sostenibili, dobbiamo  cambiarli […] la strategia Europa 2020 è una strategia di crescita verde che non solo ci aiuterà a creare un’economia forte sul lungo termine, ma offre anche  opportunità di business concrete per uscire dalla crisi attuale e questa volta, in modo sostenibile”. (Potočnik, Commissario europeo all’ambiente all’European Innovation Summit, Bruxelles, 30/11/2013)

I ricchi inquinano, i poveri pagano. L'attuale modello economico non è più sostenibile e le risorse naturali (non rinnovabili) del Pianeta sono utilizzate oltre le loro disponibilità. L'effetto più allarmante ed evidente è il cambiamento climatico con il riscaldamento globale, emblema delle disuguaglianze della nostra epoca. Gran parte dei gas serra sono prodotti dai paesi ricchi e a subirne le conseguenze, in un quadro economico e politico già molto precario è principalmente il continente africano (responsabile tra il 2 e il 4% delle emissioni annuali di gas serra). L'esito è una migrazione di massa forzata da aree instabili e impoverite verso i Paesi più "ricchi" a nord del mondo, Europa in testa.

Esistono però altre forme, altri modelli di economia alternative, antagoniste e in conflitto con quella dominante. Dalla sharing economy  alle economie non monetarie; a quelle "sociali e solidali" del "non profit"; da quelle incentrate sulla sostenibilità (green economy, economia umana) alle "transition town"; dai temi della “decrescita” alla “blue economy”; da quelle sulle energie alternative rinnovabili alle teorie concrete e praticabili dell’obiettivo “zero waste” alle più recenti di tipo “circolare”, “rigenerativa” o “ciclica”.

In Italia la diffusione del concetto "rifiuti zero" la si deve all’opion leader Rossano Ercolini responsabile del Progetto “10 passi verso Rifiuti Zero” e coordinatore del “Centro di Ricerca Rifiuti Zero” di Capannori.

La sfida della riduzione dei rifiuti generati dalla "civiltà dei consumi" riassume in se tutte le nuove teorie economiciste e si integra alla perfezione con la problematica ecologista senza penalizzare gli stili di vita contemporanei, anzi rivitalizzandoli in una nuova dimensione sociale, economica ed ambientale più equa.

L’ambiente sociale in cui le teorie delle “nuove economie” si sono sviluppate è rintracciabile in un’area culturalmente e politicamente alternativa al sistema economico prevalente.
Le diseguaglianze nel mondo e i limiti naturali di uno sviluppo basato sulla crescita dei consumi e più in generale sulla falsa convinzione che le relazioni economiche possano essere separate da quelle sociali hanno costituito le motivazioni su cui si sono fondate queste nuove forme di economie "ecologiste" per riscoprire modalità di produzione e consumo che si credevano superate e inventandone di nuove.
Queste teorie economiche, di "stampo ambientale"sono incentrate su presupposti ed obiettivi della conservazione delle risorse e della biodiversità, della protezione della natura, della decrescita dei consumi.
Obiettivi da sempre osteggiati, ostacolati e contrastati dal mondo industriale dell'economia dominante.

Ancora nel 2009, Silvio Berlusconi, allora Presidente del Consiglio, dichiarava che «il fondamentalismo ambientalista ha fallito: non ha dato risultati concreti e in Italia ha condotto alla mancata realizzazione di infrastrutture fondamentali, a cominciare dalle centrali nucleari e dai termovalorizzatori. [...] la via da perseguire non è quella di colpire e deprimere le attività imprenditoriali con astratti obiettivi di contenimento dei consumi. [...] Senza un pieno e convinto coinvolgimento del tessuto produttivo non può essere attuata alcuna politca di salvaguardia ambientale».

In questa paradossale dicotomia tra teorie, modelli e prassi economiche fra i due fronti contrapposti, a partire dal 2010, si è inserito,ha fatto breccia e si è propagato un nuovo concetto, quello di “economia circolare” “rigenerativa” o “ciclica”.
E sembra abbia messo d'accordo entrambi gli schieramenti con una semplice quanto complicata e complessa formula magica: in un'economia circolare nulla è sprecato ➡.

Promuovere l’economia circolare: la sfida di Altrimenti ➡
Altrimenti srls” è una realtà innovativa che promuove l’economia circolare. Un’impresa attenta ai temi della tutela dell’ambiente e di una migliore gestione dei rifiuti, che s’inserisce a pieno titolo nella green economy, uno dei temi e delle sfide del prossimo futuro. [...] La riduzione dei rifiuti destinati all’incenerimento e la valorizzazione dello scarto, che diviene risorsa, ha indubbi vantaggi anche in tema di ecologia e tutela dell’ambiente, la riduzione degli sprechi ha interessanti ricadute anche in ambito sociale.

 

economie circolari in pillole - linkografia utile ➡

 

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