⬅️ economia ecologia
⬅️ dalla culla alla tomba 
da lineare a circolare ⬇️
cos’è l’economia circolare ➡️

Il modello economico oggi prevalente ha aiutato miliardi di persone a migliorare le proprie condizioni di vita. Tuttavia, questi risultati sono stati ottenuti imponendo un prezzo altissimo ai sistemi naturali prima e a quelli sociali dopo. Da un lato, inquinamento, cambiamenti climatici e distruzione della biodiversità; dall’altro, livelli di diseguaglianza che non hanno probabilmente uguali nella storia dell’umanità e che, assieme alle crisi innescate dal sistema finanziario, contribuiscono a dare forza ai movimenti populisti che incendiano gran parte dei paesi dell’Occidente. È chiaro che qualcosa non funziona, e che l’economia deve essere aggiornata alle realtà del XXI secolo. […] (L'economia della ciambella, Katw Raworth, Edizioni Ambiente, 2017)

⬅️ KATE RAWORTH SPIEGA L'ECONOMIA DELLA CIAMBELLA
Pillole di Mercalli - Economia della ciambella contro la crescita senza limiti del PIL ➡️

⬅️ In un'economia circolare nulla è sprecato. L'economia circolare, alternativa all'economia dei materiali ➡️, "è un concetto nuovo e molteplice. Si riferisce, primariamente, ai flussi di materia ed energia che possono essere tratti dagli scarti di produzione e consumo per tornare ad essere utilizzati" (Primo Forum Nazionale sull'Economia Circolare; Bologna 7/5/2017).

Ma cos'è l'economia circolare, come nasce e come si attua, quali sono i benefici e i vantaggi che offre?

L’economia circolare fa in modo che i rifiuti di qualcuno diventino le risorse di qualcun altro [Massimo Cerofolini, Etabeta: il futuro è nell’economia circolare, Rinnovabili.it, Roma, 22 luglio 2015].

Nei sistemi di economia circolare i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e la produzione di rifiuti tende allo zero. Le risorse (prodotti) restano all'interno del sistema economico anche dopo aver raggiunto la fine del proprio ciclo di vita, in modo da poter essere riutilizzate più volte a fini produttivi e creare così nuovo valore. [COMIECO - Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, “questionario sull'economia circolare del settore carta” 2015]

Nella logica dell’economia circolare, il cerchio si chiude con la trasformazione dei rifiuti in risorse. È un modello in cui non dovrebbero esistere rifiuti da smaltire ma solo risorse da riutilizzare. [Doc. XXIV, N. 51 Legislatura 17ª - 13ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 167 del 30/07/2015]

Il concetto di "economia circolare" si è sviluppato solo di recente, a partire dal 2010, da un’intuizione di Ellen MacArthur che ne ha coniato una precisa e ormai famosa e largamente accettata definizione:
«è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera».

«Ellen MacArthur, velista inglese di 28 anni, nel 2005 batte il record della circumnavigazione in solitaria del globo in soli 71 giorni. Nella solitudine dell’oceano ha capito l’importanza, per sopravvivere, della gestione di risorse scarse come cibo, acqua e attrezzature. Negli anni successivi non abbandona la passione per le barche, ma decide di trasferire la filosofia elaborata navigando, al mondo della produzione. Crea quindi una Fondazione, che porta il suo nome, con l’obiettivo di “accelerare la transizione verso un’economia circolare”»
["Siamo tutti su una barca a vela" di Gianni Silvestrini, Materia Rinnovabile numero 3 / aprile 2015]

L'economia circolare ha convinto da subito le industrie multinazionali del cosumismo globale, gli stakeholder delle grandi e maggiori imprese mondiali, i gruppi di pressione, i lobbisti, i media (vedi IlSole24Ore 1/11/16).
Di conseguenza la politica ne ha fatto propria la filosofia e l'ha adottata come nuovo slogan di propaganda.
Con uno stile comunicativo seducente nei confronti dell'opinione pubblica, in gran parte apatica e ormai insofferente di subire passivamente conseguenze nefaste per il proprio futuro, gli Stati e i Governi locali dell'opulento occidente proclama l'economia circolare come la formula risolutiva dei grandi problemi ecologici ed economici del Pianeta .
Anche il mondo dell'ecologismo ha accolto con spirito positivo le finalità e le metodologie della circolarità economica e ne sta condividento e promuovendo l'attuazione e le pratiche.

Si stima che un uso più efficiente delle risorse lungo l’intera catena di valore potrebbe ridurre il fabbisogno di fattori produttivi  materiali del 17%-24% entro il 2030 […] adottando  approcci fondati sull’economia circolare l’industria europea potrebbe realizzare notevoli risparmi sul costo delle materie e innalzare potenzialmente il PIL dell’UE fino al 3,9%, attraverso la creazione di nuovi mercati e nuovi prodotti e grazie al relativo valore per le aziende […]
(Vesro un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti, COM(2014) 398 final, 2 luglio 2014 - PDF)

La conversione all'economia circolare delle grandi industrie, delle multinazionali, del capitalismo e del consumismo globale è quantomeno stupefacente visto che il loro mondo è quello che per decenni ha tratto profitti enormi dall'economia lineare e ha speculato sullo sfruttamento delle risorse. Cos'è successo? Una conversione ecologica sulla "via di Damasco"? Improbabile! Oppure un'oculata scelta di marketing per un nuovo "posizionamento di mercato" nei confronti dei consumatori più sensibili rispetto ai temi ambientali? Possibile! O una strategia commerciale, tipicamente industriale, per evitare di lasciare quest'opportunità a vantaggio della grande galassia delle piccole e medie imprese? Anche! Nella maggior parte dei casi di transizione verso l'economia circolare da parte dell'industria è una combinazione fra queste diverse ipotesi.

Ma l’economia circolare ha fondamentalmente bisogno della domanda dei consumatori per guadagnare credito e sviluppo. Così anche il marketing mix si sta evolvendo dalla formula tradizione basata sulle 4P (Product, Placement, Price, Promotion) alla nuova delle 4E (Experience, Exchange, Everyplace, Evangelism). La conversione-transizione del marketing mix per l’economia circolare trasferisce l'attenzione dal prodotto all'esperienza di consumo, da uno luogo specifico deputato all'acquisto a nuove e virtuali piazze di mercato, dalla leva del prezzo allo scambio del valore, dalla promozione alla evangelizzazione dei consumatori.

video intervista di Stefano Venier, Amm. Del. del Gruppo Hera a Ellen MacArthur

Non a caso stupisce e meraviglia vedere che ora anche le più grandi multiutily nazionali, monopolisti legalizzati della "gestione integrata dei rifiuti" (traggono i maggiori profitti economici e finanziari con l'incenerimento dei rifiuti - solo in Italia definiti con un neologismo "termovalorizzatori"), utilizzino nelle loro strategie comunicazionali, verso i partner pubblici e privati e gli utenti contribuenti, messaggi orientati ad accreditarsi precursori e fautori di "buone pratiche". Una conversione questa che sfrutta l'onda, ormai popolare, dell'economia circolare e che sembra essere utilizzata più per fini strumentali e speculativi che per vera e propria propensione al cambiamento "ambientalista" ed "ecologista". Il nostro punto di vista è sicuramente condizionato da uno scetticismo e da un preconcetto culturale ma, "piuttosto che niente è meglio piuttosto", prendiamo atto e, dato che le premesse e le promesse dell'economia circolare sono allettanti ... abbiamo comunque deciso di accettare la sfida continuando a promuovere e diffondere l'adozione di pratiche virtuose verso la base del sistema economico-sociale.

Daltronde, la nostra missione, quella di Altrimenti srls, la nostra piccola azienda territoriale, è quella di "contaminare" i processi produttivi e distributivi delle micro, piccole e medie imprese (arcipelago a cui apparteniamo), degli Enti locali e dei cittadini-consumatori finali con l'adozione di metodi praticabili di economia circolare.
Perché riteniamo che una vera e propria conversione debba espandersi in quei territori dove è più diffusa la presenza di aziende di piccola dimensione, in cui gli Enti pubblici devono dare il "buon esempio" in quanto sono le istituzioni più prossime ai cittadini destinatari di quei beni e prodotti di consumo che occorre evitare diventino rifiuti, scarti, sprechi ed abbandoni per generare invece nuove risorse materiali.
Concorrere alla creazione di condizioni socio-economiche eque, sviluppo occupazionale, vantaggi, risparmi e benefici collettivi anche attraverso la realizzazione di progetti innovativi sostenibili e alla portata di tutti senza distinzioni, sono i nostri obiettivi.

Promuovere l’economia circolare: la sfida di Altrimenti ➡
Altrimenti srls” è una realtà innovativa che promuove l’economia circolare. Un’impresa attenta ai temi della tutela dell’ambiente e di una migliore gestione dei rifiuti, che s’inserisce a pieno titolo nella green economy, uno dei temi e delle sfide del prossimo futuro. [...] La riduzione dei rifiuti destinati all’incenerimento e la valorizzazione dello scarto, che diviene risorsa, ha indubbi vantaggi anche in tema di ecologia e tutela dell’ambiente, la riduzione degli sprechi ha interessanti ricadute anche in ambito sociale.

economie circolari in pillole - linkografia utile ➡️

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